Lo iodio è un minerale fondamentale per la crescita, la riproduzione, il metabolismo, la salute neuronale e moltissime altre funzioni. Scopriamo a cosa serve lo iodio, quali sono i sintomi da carenza e gli alimenti che ne sono più ricchi.
Lo iodio è un micronutriente essenziale per l’uomo, la cui carenza è associata a diverse patologie che possono interessare sia i bambini, sia li adulti. Il suo nome deriva da un termine greco che significa viola o lilla, facente riferimento al colore dei vapori di questo elemento. Lo iodio è presente in piccole quantità (15-20 mg) nell’organismo umano, dove svolge un ruolo molto importante nella generazione degli ormoni tiroidei, come vedremo meglio nel paragrafo successivo. Inoltre possiamo trovare concentrazioni di iodio in altri tessuti umani come le ghiandole salivari, il tessuto mammario e la cervice uterina. Questi depositi ci anticipano già anche l’importanza di questo elemento nella gravidanza e nella crescita del bambino. Lo iodio, presente in natura in diverse forme chimiche, può essere assorbito a livello intestinale attraverso due vie differenti: lo iodio molecolare (I2) è assorbito attraverso un processo di diffusione facilitata; mentre lo ioduro (I-) viene assorbito grazie alla presenza di una proteina di trasporto a livello della mucosa gastrica, che permette il trasporto congiunto di iodio e sodio. Una volta assorbito si stima che circa il 30% dello iodio venga utilizzato dalla ghiandola tiroidea e il restante dagli altri tessuti, dove la sua funzione è perlopiù sconosciuta e si ipotizza possa fungere da antiossidante.
A cosa serve lo Iodio? – Proprietà e funzioni
Come abbiamo già visto una delle funzioni principali dello iodio è legata al funzionamento della tiroide, che a sua volta influenza moltissimi aspetti della nostra salute. Se la tiroide funziona bene infatti, l’organismo si mantiene più facilmente in forma, evitando l’eccessiva magrezza o, al contrario, l’eccessivo accumulo di grasso; questa ghiandola è, inoltre, importante per la regolazione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, per la rimozione delle tossine e per la corretta metabolizzazione di altri minerali, per esempio il calcio. Vediamo di seguito nei dettagli la funzionalità dello iodio.
✓ Tiroide
Lo iodio presente nel sangue viene rapidamente assorbito dalla tiroide e utilizzato per la produzione degli ormoni tiroidei, che si distinguono in base al numero di molecole di iodio presenti. Una volta prodotti, gli ormoni tiroidei rimangono pronti per essere secreti sotto lo stimolo del TSH (thoyd stimulating hormone) prodotto dall’ipofisi, che viene a sua volta stimolata dal TRH (thyrotropin relasing hormone), rilasciato dall’ipotalamo. La carenza di iodio non permette la produzione degli ormoni tiroidei e questa carenza può provocare il gozzo e situazioni di ipotiroidismo. La funzione dello iodio è quindi strettamente legata alla funzionalità della ghiandola tiroidea.
In particolare di seguito elenchiamo i pincipali ruoli dell’ormone tiroideo:
✓ Attività anti-ossidante
Un’altra proprietà dello iodio è quella di agire come antiossidante in caso di stress ossidativo, grazie alla sua capacità di regalare un elettrone.
Carenza di Iodio: cause e sintomi Così come le funzioni dello iodio sono interconnesse, per la maggior parte, con quelle della tiroide così anche i sintomi legati alla carenza di iodio sono legati a un malfunzionamento tiroideo. Le cause legate alla carenza di iodio sono perlopiù alimentari: non si assume sufficiente iodio con l’alimentazione e allo stesso tempo non si utilizza nessun tipo di alimento addizionato con iodio. La carenza di iodio può provocare diversi danni alla tiroide: se la carenza è lieve è possibile che la tiroide lavori maggiormente per poter compensare la carenza e si generi una condizione di ipertiroidismo. Viceversa quando la carenza è moderata o grave la tiroide non riesce a funzionare e a produrre gli ormoni tiroidei e si genera così una situazione di ipotiroidismo. I principali sintomi dell’ipertiroidismo sono: calo del peso ponderale, tremori, tachicardia e ipertensione, nervosismo e agitazione, e in alcuni casi alopecia. I principali sintomi dell’ipotiroidismo sono: aumento ponderale, astenia e stanchezza fisica, cute (in particolare le estremità degli arti) fredda e intolleranza alle basse temperature, depressione e campi repentini d’umore, deficit di memoria, scarsa concentrazione e bradicardia. È necessario inoltre sottolineare che ci sono una vasta quantità di alimenti che vengono definiti gozzigeni e che sembrano aggravare i sintomi dell’ipotiroidismo, anche se non sono stati valutati in studi condotti sull’uomo. Tra questi alimenti possiamo ricordare: il sorgo, la patata dolce, le crucifere, i semi di soia, il miglio e alcuni inquinanti ambientali.